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 GENZANO DI BASILICATA - Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE QUINTA

CAPITOLO X

LA GRANDE GUERRA DEL 1915-1918

    Nel tardo pomeriggio del 24 maggio 1915 giunse a Genzano la notizia della dichiarazione di guerra fatta dall'Italia all'Austria ­ Ungheria ed, in conseguenza l'ordine della mobilitazione generale.

    La popolazione accolse, con serena calma la notizia ed i cittadini, che avevano l'obbligo di rispondere alla chiamata alle armi, si accinsero, immediatamente, a raggiungere i centri di mobilitazione con fiduciosa baldanza.

    A sera tardi, per iniziativa delle donne del popolo, si formò un imponente corteo che, dopo aver girato le vie principali del paese, si recò nella Chiesa di Maria S. S. delle Grazie per implorare il trionfo delle nostre armi contro il secolare nemico.

    Circa 2000 furono i soldati chiamati alle anni, né per questo si arrestò o si rallentò il ritmo della vita cittadina.

    I vecchi, le donne, i giovanetti presero ovunque posti dei mobilitati e, per tutta la durata della guerra, degnamente li tennero.

    Nonostante i disastrosi esiti delle campagne agricole degli anni 1915-1916-1917 dovuti alla siccità, alle piogge alluvionali ed alla invasione delle arvicole, i campi non furono abbandonati e la produzione non soffrì mutilazioni notevoli.

    Il popolo, da parte sua, faceva a gara per assistere le famiglie dei militari, dei prigionieri e specialmente quelle dei caduti, con tutti i mezzi a sua disposizione e di propria iniziativa.

    Un largo «Comitato di Assistenza Civile e Propaganda Interna» coordinava le diverse iniziative, in gran parte dovute alla classe magistrale e procurava i fondi necessari a mezzo di pesche e di lotterie; ciascun componente del detto Comitato versava un volontario contributo mensile in proporzione delle proprie sostanze.

    Nelle scuole si confezionavano indumenti di lana, biancheria, "scaldaranci"; si facevano e si spedivano pacchi di ogni sorta ai militari e specialmente ai prigionieri; si provvedeva alla refezione scolastica per tutti i figli dei militari da parte del Patronato Scolastico e sotto la direzione dello scrivente; durante le vacanze estive si impartivano lezioni ai figli dei militari che ne facevano domanda.

    Speciali cure avevano gli orfani di guerra che. come si può rilevare dall'elenco dei caduti riportato in seguito, erano ben numerosi.

    Meritati onori erano riservati ai mutilati, ai feriti ed ai militari tutti che si distinguevano per atti di valore.

    I gloriosi caduti ebbero, con le lagrime di commozione e di gratitudine, tutti i fiori più belli della contrada.

    E il Monumento di bronzo in loro onore eretto in «Piazza Fratelli Cairoli» con denaro in gran parte ricavato dalle recite organizzate dalla gioventù studiosa e dai giovani professionisti del luogo, non é che il modesto simbolo esteriore di quello, ben più grandioso, esistente nel cuore del popolo tutto, rappresentato dall'eterna riconoscenza e devozione cittadina.