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 GENZANO DI BASILICATA - Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE SECONDA

CAPITOLO IV

LA FAMIGLIA DE MARINIS

     Tra le potenti ed illustri famiglie patrizie esistenti nel Genovesato eccelle quella dei De Marinis, di origine spagnuola.

    Attirati dalla bellezza e dal clima meridionale si stabilirono a Napoli due dei suoi componenti, i germani don Battista e don Stefano.

    Essi nel 1616 comperarono i feudi di Genzano e di Palazzo S. Gervasio da Andrea del Tufo, e divenne Marchese di Genzano don Giovanbattista.

    Nel 1730 il marchese di Genzano acquistò il feudo di Oppido, che già teneva in fitto, per ducati 45.000; il dì 11 agosto dello stesso anno il Re concesse il regio assenso e don Giovan Battista De Marinis ebbe anche il titolo di barone di Oppido.

    Il 19 giugno 1765, morto il marchese, divenne erede il nipote don Giovanni Andrea, Feudatario sino al 1806, epoca in cui fu abolita la feudalità.

    Il figlio di questo buono e caritatevole feudatario, il marchesino Filippo, prese viva parte al movimento rivoluzionario napoletano ed appartenne alla famosa Compagnia della Morte, formata di 300 giovani patrioti.

    Detta Compagnia aveva per insegna un drappo nero col teschio umano disegnato al centro e per motto: Morte al tiranno ! Caduta la Repubblica napoletana, il giovanissimo Marchesino non sfuggì all'infame "repurgo" ordinato dalla regina Maria Carolina.

    Sottoposto a procedimento penale la Suprema Giunta di Stato, il 23 settembre, lo condannò alla pena capitale.

    Il vecchio genitore tentò ogni via per salvarlo; mise a disposizione tutte le favolose ricchezze che possedeva, ma inutilmente.

    Il 1°ottobre del 1799 il marchesino Filippo salì il patibolo ed entrò nella eletta schiera dei più fulgidi eroi dell'Unità ed Indipendenza Italiana.

    A perenne ricordo, Genzano ha dato il nome del martire ad una delle vie principali del paese, cioè a quella che mena al palazzo degli uffici che un tempo fu la Marchional Corte.

    Lo sventurato marchese morì in tardissima età e lasciò le immense ricchezze che aveva a Genzano, a Palazzo S. Gervasio, a Oppido, a Striano, a Bosco Reale, a Poggio Marino, a Napoli all'unica figlia, Costanza, sposa del principe di Sangro, così finì la famiglia De Marinis.