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 GENZANO DI BASILICATA - Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE SECONDA

CAPITOLO Il

IL GOVERNO UNIVERSITARIO

    Genzano ebbe un Governo Universitario di cui facevano parte:

    1°) Il Sindaco e quattro aiutanti eletti, prima ogni anno poi ogni tre, dai cittadini che ne avevano la capacità, adunati in pubblico comizio, l'aiutante che nelle elezioni riportava il maggior numero di voti chiamavasi Primo Eletto e sostituiva il Sindaco;

    2°) L'erario, con funzioni simili a quelle dell'attuale esattore comunale, che esigeva le rendite dell'Università e quelle del Feudatario, aveva il potere di far battere, imprigionare i debitori morosi, ritardatari o neghittosi, veniva eletto ogni anno, nel Pubblico comizio,  nella pratica avveniva che lo designava il Feudatario pel fatto che doveva esigere anche le sue rendite;

    3°) Il Camerlengo, specie di sovraintendente alla custodia delle prigioni, capo della sorveglianza e sicurezza notturna del paese, che aveva alla sua dipendenza le guardie cittadine, sostituiva il governatore e metteva in esecuzione le ordinanze sindacali, veniva eletto ogni anno, nel Pubblico Comizio;

    4°) Due ufficiali dell'Annona, detti Capitani, eletti come sopra, che fissavano il prezzo dei commestibili, zeccavano i pesi e le misure dei pubblici rivenditori (1);

     5°) Un Portulano, che curava la nettezza pubblica e puniva i trasgressori: veniva scelto dalla R. Camera della Summaria in una terna proposta dal Pubblico Parlamento, ogni anno;

    6°) Il Baglivo, che curava la polizia rurale e decideva le controversie civili dell'Università di lieve valore, aveva alla sua dipendenza i Baglivi che funzionavano da guardie rurali e da uscieri, veniva eletto annualmente, da tale magistrato ha origine l'attuale Giudice Conciliatore.

    7°) II Giudice a Contratti, o R. Pronotariato, con funzioni simili a quelle degli attuali notai, di solito era nominato a vita dal Sacro R. Consiglio.

    8°) Il Governatore o Capitano, giudice penale di prima istanza, puniva i delitti, eccetto i più gravi, che venivano giudicati dalla Gran Corte, o dalla R. Udienza, era di nomina regia.

PUBBLICO COMIZIO

    Tutti i cittadini capaci, cioè maggiori di anni 18, esclusi i  sacerdoti, i pregiudicati, i debitori dell'Università, i condannati a pene infamanti, i miserabili, quelli che avevano liti pendenti con l'Università e le donne, formavano l'assemblea Popolare, o Comizio, o Parlamento, che si radunava in piazza, o nella Mater Ecclesia, in seguito a pubblico bando ed al suono della campana grande, per dare il parere su tutto quello che riguardava la Università e per le elezioni.

    Le elezioni si facevano ogni anno il 16 agosto, quelle del cancelliere (segretario) e del Ragionale (Ragioniere) avvenivano non più tardi del 31 agosto.

    A rappresentare il principe nel comizio, interveniva il Camerlengo.

    A cura del cancelliere, di ciascuna riunione, veniva redatto un dettagliato verbale firmato da tutti gli intervenuti; gli analfabeti, che costituivano la grande maggioranza dei cittadini, apponevano il loro riverito segno di croce.

    Abolita la feudalità le Università ripresero il nome di Comuni ed, in sostituzione dei comizi, furono istituiti i collegi Decurionali.

    II collegio Decurionale di Genzano si componeva di 15 persone (di cui due per la frazione di Banzi) eletti dal popolo.

    Il sindaco ed i primi due eletti rappresentavano il potere esecutivo.

    II Sindaco veniva nominato dall'Intendente in una tema proposta dal collegio Decurionale.

   Posteriormente il governo nazionale in luogo del collegio Decurionale istituì i consigli comunali ed il potere esecutivo passò nelle mani della Giunta comunale formata, in Genzano, dal Sindaco e da 4 assessori effettivi e da due supplenti.

    Il Sindaco era eletto dal consiglio comunale come gli assessori, iI nostro consiglio comunale era composto di 20 consiglieri (di cui 2 per la frazione di Banzi) eletti dai cittadini che ne avevano la capacità e chiamati elettori amministrativi.

Per essere elettore occorreva avere buona condotta; saper leggere e scrivere; aver 21 anni compiuti; essere iscritta nei ruoli dei contribuenti del comune.

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(1) Dalla potenza di tali Ufficiali, troviamo traccia nel manoscritto esistente in casa Troiano di cui parlammo precedentemente. "Il 1764 don Domenico Dell'Agli, deputato all'annona, menò alla completa rovina il massaro Angelo Vito Restaino che, in tempo di carestia, non aveva consegnato tutto il grano per il quale era stato quotato"