Capitolo precedente

Pagina principale

Scrittori e poeti 

Indice

Capitolo successivo

Ti trovi nella pagina  del sito di Genzano di Lucania

 GENZANO DI BASILICATA- Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE PRIMA

Capitolo II

IL BORGO DI MONTE SERICO

    Un tempo, disperso per il territorio, esisteva un Borgo che portava lo stesso nome della contrada e che aveva le sue Chiese, il suo Parroco, i suoi Abati, i suoi Chierici, il suo Notaio, i suoi poveri, i suoi orfani come si rileva dai lasciti contemplati dal testamento di Aquilina Sancia, che fu signora di Genzano e di Monte Serico.

    Il testamento venne redatto in Genzano dal Notaio Matteo Mastrobartolo ed è riportato integralmente in appendice.

    La borgata doveva contare, approssimativamente, duecento famiglie, come in quel tempo Genzano, ciò si desume dal fatto che uguale è la misura dei legati contemplati nel nominato testamento e dalla circostanza che la bardella di ducati 0,02 all'anno, che si pagava prima all'Università di Grottole e dal 22-11-1623 alla Cappella del Santissimo Sacramento di quella città (1), si versava metà dall' Università di Genzano e metà dai signori di Monte Serico per lo scomparso borgo.

    La scomparsa di quel Comune avvenne verso il 1430 mentre l'avvocato Marotta sostiene che sarebbe avvenuta nel 1501; la popolazione si fuse con quella di Genzano dopo che le lotte ivi combattute, la malaria e una fiera epidemia l'ebbero decimata.

    Uguale sorte era toccata alla vicina borgata di Silvium (Guaragnone) i cui abitanti trovarono ospitalità nelle mura di Gravina.

    L'esistenza del Comune di Monte Serico, con tanto calore negata dall'avv. Enrico Cenni (nella causa tra il Comune di Genzano e la famiglia dell'Agli per la liquidazione degli usi civici sul bosco di San Lorenzo in contrada Monte Serico), è confermata non solo dal riferito testamento ma anche dalle carte del Catasto (2). Infatti alla sezione F. Matrice 1807, ultima pagina, si legge: «Provincia di Basilicata, Distretto di Matera, Comune di Monte Serico. Imponibile annuo ducati 27.209,60». Inoltre negli anni 1276 e 1277 Monsericola risulta tra i 148 paesi della Basilicata e nel Cedolario relativo a tali anni, è tassato per once 13, Tarì 16 e Grana 16 (3).

    Gli abitanti del Borgo di Monteserico pare che siano stati esclusivamente pastori e contadini per cui la borgata forse fu una Colonia agricola di Genzano Infatti non si hanno notizie che sia mai assurta a dignità di centro urbano. Tale ipotesi è avvalorata dalla circostanza che nonostante sia stato dissodato tutto il territorio non si sono rinvenuti ruderi di case matte riunite, di luoghi pubblici che caratterizzano le vestigia delle comunità urbane.

    Riteniamo che dalla fusione degli abitanti del Borgo di Monte Serico con quelli di Genzano abbiano avuti origine i diritti civici di Genzano sul Monte Serico, dapprima limitatamente alle famiglie degli ex abitanti dello scomparso borgo poi estesi a tutti i Genzanesi che, a mano a mano, si erano imparentati con essi.

    Tali diritti furono, per lunghi anni, cause di lotte non sempre serene tra i cittadini di Genzano e i signori di Monte Serico, gli affittatari, i censisti e poi proprietari di detto territorio; lotte che ebbero il loro epilogo legale, con varia fortuna, dinanzi alla Real Camera della Summaria, alle R.R. Prefetture di Potenza e di Foggia, innanzi alla Suprema Giunta del Tavoliere di Puglia, ai Tribunali Civili, alle Corti di Appello e dinanzi alla Cassazione.

    Per avere un'idea dell'entità del valore di detti usi civici, bisogna tener presente la deliberazione del Consiglio Comunale di Genzano del 6-3-1866; in detto deliberato, e per il solo bosco di San Lorenzo (4), di carra 19 appena, si valutarono a ducati 49.423,96, pari a lire 211.974.

_____________________________________________

(1) Andreucci pag. 423. «Una pagina di storia patria».

(2) Nel marzo del 1949, sono state rinvenute colà monete d'oro e di bronzo che confermano l'esistenza del borgo.

(3) Italia. Dizionario corografico. Vol. IV. Biblioteca Nazionale di Salerno.

(1) Cerreto.