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 GENZANO DI BASILICATA- Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE GENERALE

CAPITOLO VI

GENZANO DOPO LA MORTE DI MATTEO FERRILLO

    Morto il Magnifico Matteo Ferrillo, il nostro paese passò al figlio lacobbo Alfonso il quale, non avendo figli maschi, dette Genzano in dote alla figlia Beatrice che andò sposa al duca di Gravina: don Ferrante Orsini, come si rileva dal privilegio di Carlo V riguardante la giurisdizione delle seconde cause, dopo passò ai baroni Gesualdi, come si legge in un manoscritto esistente in casa dell'ing. Troiano, divenuto in seguito del demanio, venne rivenduto a Giovanni Vincenzo del Tufo che il 21-11-1585 ottenne il titolo di marchese di Genzano.

    In questo periodo Genzano aveva una piccola colonia albanese, come si rileva dall'apprezzo eseguito dal R. Tavolario De Fusco (1).

    Nei primi anni del 1600 la Basilicata, e quindi Genzano, passò alla provincia di Salerno.

   Crediamo futile notare che la Basilicata acquistò autonomia di provincia sotto D. Filippo di Gusman nel 1643.

    Intanto il nuovo feudatario del Tufo, per le sue proverbiali passività, fu costretto a liquidare tutti i suoi averi.

    Le condizioni finanziarie del primo marchese di Genzano erano divenute così disastrose... da obbligarlo a fare tutte le spese a credito.

    Da questo stato di fatto derivò il nostro modo di dire dialettale "comperare a tufo " che equivale a "Comperare a credito", in conseguenza il debito si disse, e si dice, "tufo".

    Nel 1616, ad istanza dei creditori del Marchese del Tufo, il feudo fu venduto al dott. Marcello Marciano (2) per ducati 70.352 di danaro di Gian Battista Marino (o de Marinis) con tutti i crediti che vantava dall'università di Genzano.

    Lo strumento venne redatto in Napoli dal notaio Simone di Monica, l'atto venne sottoscritto dai testimoni: notar Fulgenzio Gagliardi ed Andrea Aveta di Napoli.

    Per tale esproprio il 1-12-1614 si era proceduto all'apprezzo dal Tavolario del Sagra Regio Consiglio “Orazio Grasso”, ma allegata a sospetto la perizia, il 1-4-1615 l'operazione venne ripetuta dal Tavolario " Giovanni Andrea de Fusco " del Sagro Regio Consiglio (3).

 

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(I)(3) Vedi appendice.

(2) Antonino discorso VI, pag. 79.