Capitolo precedente

Pagina principale

Scrittori e poeti 

Indice

Capitolo successivo

Ti trovi nella pagina  del sito di Genzano di Lucania

Il Romanzo di Monteserico, SOTTO L'ARCO DI EROS di Ettore Lorito

 

Dichiarazione d'amore

 

    Il giorno dopo, benché tardi, la contessina non uscì dalla sua stanza e fece sapere che non si sentiva bene e che non sarebbe scesa né per la colazione né per il pranzo.

    In preda alle più pazze smanie, Gastone si aggirava per le sale, per i corridoi in cerca di notizie precise sullo stato di salute di Clotilde.

    Finalmente, verso mezzogiorno, non potendo oltre sopportare lo stato di nervosismo in cui si trovava, fece domandare alla contessina il permesso di farle visita. Clotilde, con la semplicità che le veniva dalla vita di campagna, accolse affettuosamente il «saggio cuginetto», come soleva con Elena chiamarlo, e lo ringraziò della premurosa attenzione.

    - Adempio ad un elementare dovere, contessina, e le assicuro che sono veramente rattristato per lo stato della sua salute.

    - Grazie, marchesino; ha un animo nobilissimo ed è il più perfetto gentiluomo ed il più caro giovane che io abbia conosciuto.

    - Ella mi adula... Intanto mi permetto di dirle che " io bramerei di essere qualcosa di più del « saggio cuginetto », se il suo cuore è libero, agognerei divenire il suo adoratore... Veda, desidererei di passare il resto della mia vita, amandola, così, in ginocchio ".

- Sorga, Gastone, e mi stia a sentire.

    - Perdoni la libertà, perdoni se non ho saputo rispettare il suo stato di salute ma.. non ho potuto più resistere al ...

    - Lo so, caro il mio salvatore, lo so, ho letto nel suo timido sguardo, nel suo animo i sentimenti che nutre per me... e mi dispiace di non poter corrispondere degnamente a sì nobili propositi, creda, io ho molta stima del marchesino di Genzano e se un giorno mi deciderò al gran passo, sarà il preferito, lo merita, mi ha salvato la vita e giustificato sarebbe l'offrirla a chi ne è ben degno, ma... come le scrissi...

- Lo so, non mi ama, eppure mi sento capace di far nascere nel. suo cuore il più bello, il più puro degli amori.

- Dio lo voglia! Me lo auguro di tutto cuore. - Allora posso tentare la pruova?

- Per ora la prego di accontentarsi di quello che le ho detto, l'avvenire è sulle ginocchia di Giove, ma... ella piange? Gastone, mi mortifica, la comprendo e sono addolorata di non poterle promettere altro, conosce la mia franchezza e può essere certo che « se un giorno mi dovessi decidere a cercare un cuore fedele, a scegliermi un compagno, oh certamente sarà il preferito! » Più di questo non saprei, non potrei promettere, ma, per amor del cielo, sorga alzi la testa perché non ha nulla da rimproverarsi, anzi, schiettamente le dichiaro, che mi reputo non degna del suo nobilissimo animo, sento aleggiare intorno a lei una poesia al mio cuore ignota, d'altra parte, se pur riuscissi ad accettare il suo amore solo per non dispiacerla ... e per gratitudine, la farei infelice per sempre, il mio spirito è un fuoco vicino a spegnersi, e, quindi l'amor mio potrebbe, pallidamente illuminare la sua vita, ma non riscaldare il suo cuore.

     - Questo poi...

    - Non ci crede? Eppure è così.

    - Mi lasci almeno sperare.

    - E .. . sia! Giuro che farò del mio meglio per venirle incontro.

    Detto ciò, attirò a sé il giovane e gli stampò, sulla fronte, un sonoro bacio.

    Gastone stordito, sorpreso... si alzò e rimase a contemplare la bella cuginetta che, con tanta semplicità, gli aveva parlato e, con fraterno affetto, l'aveva baciato. Intanto vedeva svanire, in una nube d'oro, il sogno d'amore da tanto tempo accarezzato.

    Clotilde intese, in tutta la sua potenza, il muto dolore del povero Gastone e maledì, in cuor suo, l'infausta passione che si era impossessata del suo animo e le impediva di accettare il grande, generoso e purissimo amore del marchesino di Genzano, e pianse in silenzio.

    A risolvere la situazione, veramente delicata, giunse opportunamente la marchesina Elena e così Gastone ebbe modo di potersi ritirare senza eccessivo imbarazzo, mentre le due fanciulle si abbracciavano e, affettuosamente, si baciavano.