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 GENZANO DI BASILICATA - Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE SECONDA

CAPITOLO V

SISTEMA DELLE MISURE

    A Genzano, come in tutti i paesi del Regno di Napoli, con poche varianti, si usavano le seguenti misure:

    Misure di lunghezze:

    L'unità di misura per le lunghezze era il palmo, uguale a circa m. 0,21.

    Le misure più lunghe del palmo erano: il passo, composto di sette palmi, uguale a circa m. 1,57; la canna, formata di otto palmi, uguale approssimativamente a m. 1,68;

la catena, composta di 10 passi, uguale a circa m. 15,7, secondo altri a m. 14.7;

il miglio, formato di cento catene, uguale a circa m. 1851,55, secondo altri a m. 1570, rispondeva ad un minuto primo del meridiano terrestre.

    Le misure più corte del palmo erano: l'oncia, corrispondente alla dodicesima parte del palmo; ogni oncia si componeva di cinque minuti, uguale alla sessantesima parte del palmo.

Misure di superficie:

    L'unità di misura di superficie era il palmo quadrato.

    Per le superfici agrarie, come per il Tavoliere delle Puglie, si usava:

la versura quadrata di sessanta catene di lato, uguale ad ha. 1,2345, composta di 36 catene quadrate, di 3600 passi quadrati e di 176.000 palmi quadrati, uguale a tre tomoli;

il carro, uguale ad ha 24.6900, formato di 20 versure o 60 tomoli;

il tomolo, corrispondeva approssimativamente all'estensione di terreno occupata da un tomolo (volume) di grano seminato, uguale ad ha 0,4115, ogni tomolo si divideva in ventiquattro misure(1).

    Per le vigne si usava anche, come unità di misura, la «giornata» formata di 333 viti; tre giornate erano composte di 1.000 viti; 12 giornate (viti 4.000) occupavano un tomolo di terreno.

    Misure di peso:

L'unità di misura per il peso era il rotolo, diviso, in 1.000 «trappesi»;

20 rotoli formavano una pesa;

un rotolo corrispondeva a Kg. 0,89099;

cento rotoli formavano un cantaio, uguale a q. 0,8090998;

trentasei «trappesi» formavano una libra (grammi 320,759);

Per le pietre ed i metalli preziosi si usava «l'oncia» corrispondente alla dodicesima parte della libra, uguale a gr. 26,729;

l'oncia si divideva in 130  carati;

il  carato  in quattro  grani;

il grano  in 16 «sedicesimi».

    Misure di capacità:

    Le misure di capacità mancavano e quindi tutti i liquidi si pesavano.

Per misurare il vino si usava:

    la «salma», composta di 264 «rotoli»; ogni «salma» era formata di 22 «quartare»; ogni «quartara» pesava 12 «rotoli»;

    Per misurare l'olio si usava la «quartarola» del peso di «rotoli» cinque; quattro «quartarole» formavano una «pesa» ; cinque «pese» formavano un «cantaio»;

    Come misure piccole si usava:

    la «arrava » ed il «misurino» corrispondenti rispettivamente alla quinta ed alla decima parte del «rotolo».

    Misure di volume:

    L'unità di misura per i volumi era il «tomolo» (corrispondente a litri 55,55 e, secondo altri, a litri 55,318), composto di tre «palmi cubici»; suddiviso in 2 «mezzetti», 4 « quarti », 8 « stoppelli » e 24 «misure»;

    Una «misura » corrispondeva a circa litri 2, 314; uno «stoppello» a circa litri 6,915; un «quarto» a circa litri 13,880; un «mezzetto» a circa 27,772.

Sistema monetario:

    L'unità di misura per i valori era il «grano» che equivaleva a circa L. 0,04 della nostra moneta;

    Il «grano» si componeva di 100 «cavalli».

    Esistevano monete di bronzo di uno o più «grani» ed anche di mezzo «grano» e così quelle di uno o più cavalli;

    Otto «grani» formavano un «carlino», equivalente a circa L. 0,425;

    Vi erano monete di argento di uno, due, sei, dodici «carlini».

    La moneta di argento di 12 «carlini» si chiamava «pezza», ed equivaleva a L. 5,10;

    Dieci «carlini» formavano un «ducato» corrispondente a L. 4,25;

    Vi era una moneta d'oro di «ducati» tre che pesava «acini» 85 e si chiamava «oncia» e corrispondeva a L. 12,75;

    Vi era un altro pezzo d'oro di «ducati» 15, del peso di «acini» 425, equivalente a L. 63,75.

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(1) Legge 6-4-1840; deliberazione del decurionato in data 24-11-1842.