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Il Romanzo di Monteserico, SOTTO L'ARCO DI EROS di Ettore Lorito

 

PREFAZIONE

 

     Mio padre narra alcuni episodi riguardanti una delle potenti famiglie del reame di Napoli così come furono sommariamente annotati in una pergamena proveniente dall'archivio del nostro Convento di S. Francesco, che fu il centro più importante del movimento liberale genzanese durante la dominazione borbonica.

    L'avvenimento principale, sostanzialmente modificato e modernizzato, a Firenze, fu oggetto di una brillante tragedia per cinema ad opera del compianto studioso, Canio Cherubino.

    Il lavoro non venne accettato perché ritenuto immorale in quel lontano tempo (1913).

    Credo utile avvertire che l'ignoto autore delle disadorne note, credette opportuno alterare nomi e date nonché servirsi di comodi anacronismi per non far identificare il casato al quale si riferivano gli episodi registrati, e, forse, per prudenza mio padre ha creduto opportuno rispettare, in parte, tale accorgimento, ma ciò indusse il Cherubino a sospettare che i fatti narrati fossero avvenuti lungi di qui e che l'autore volle mettere la scena in questa zona per poter parlare di Genzano, l'ipotesi non risulta fondata.

    Comunque appare evidente che l'anonimo frate, con l'esposizione dei fatti che assicura storicamente esatti, volle sì parlare, incidentalmente, di Genzano, ma intese stimmatizzare una atavica concreta passione incestuosa e opporre ad essa, come atto liberatore, il sacrificio della vita a favore di una nobilissima causa.

 

Bari, 15 luglio 1971

Biagio Lorito