Capitolo precedente

Pagina principale

Scrittori e poeti 

Indice

Capitolo successivo

Ti trovi nella pagina  del sito di Genzano di Lucania

 GENZANO DI BASILICATA- Cronografia - di Ettore Lorito

PARTE GENERALE

CAPITOLO XI

SISTEMA FISCALE E NUMERO DEGLI ABITANTI

    In Genzano, come in tutto il Reame, anticamente non si pagavano tasse giacché le rendite dei beni pubblici e le gabelle che gravavano sulle merci, erano sufficienti non solo ai regnanti, ma anche ai feudatari. Ciò era possibile specialmente per, il fatto che l'obbligo della milizia pesava su tutti i cittadini.

    Federico Il nei Comizi Generali del Regno, tenuti in Ariano nel 1218 (1) istituì le Collette (o tallie), straordinarie prestazioni, in proporzione dei beni di ciascuno.

    Fu necessario arrivare a tale provvedimento per due motivi: 1) perché la milizia, a poco a poco, gravò quasi interamente sul bilancio del sovrano, 2) perché i beni pubblici erano stati concessi in feudi.

    Nel 1280 il re Carlo impose una colletta straordinaria in tutto il regno ed i 148 paesi che componevano il Giustizierato di Basilicata complessivamente vennero tassati per once 6.060, tari 25 e grani 6.

    Sotto Alfonso I d'Aragona, la spesa della milizia passò completamente a carico dello Stato e, per ricavare i fondi necessari al suo mantenimento, nel 1442 si istituì la tassa focatica in ragione di carlini 10 per ciascun capo di famiglia, o fuoco, e vennero abolite le collette ordinarie e straordinarie.

    Questa tassa si elevò, sette anni dopo, a carlini 15 e la revisione della numerazione dei fuochi fu disposta ogni tre anni. Nel 1648 la tassa salì a Carlini 42 e prese la forma di ordinaria funzione fiscale.

    Ed a proposito di tasse rileviamo che il dazio consumo fu appaltato a Genzano per la prima volta il I° ottobre 1826, e che il canone paschiere sulle case, istituito con deliberazione Decurionale del 28-8-1831, fu giustificato dal seguente stato di fatto.

    I cittadini col consenso tacito od esplicito delle autorità, costruirono le loro case sul suolo comunale senza pagarlo.

    A rimborsare l'Università della mancata rendita dei terreni sottratti così al pascolo, si istituì il canone paschiere che esiste anche oggi e di lieve importanza.

Ecco come venne tassata l'università di Genzano.

Nel cedolario del Giustizierato di Basilicata si legge che negli anni 1276 e 1277 Gentianum era tassato per once 22 e tari 27 mentre il comune di Mons Senicola (ovvero Sericola) per once 13 tarì 16 e grana 16 (2).

    Istituita la tassa focatica nel 1442 per opera di Federico lI, come abbiamo già detto, Gentianum fu così tassata:

dal 1442 al 1448 per fuochi 180 (2) Dal 1532 al 1544 per fuochi 186

dal 1449 al 1451 per fuochi 182 dal 1545 al 1550 per fuochi 247

dal 1452 al 1454 per fuochi 180 dal 1561al 1594 per fuochi 257

dal 1455 al 1501 per fuochi 184 dal 1595 al 1615 per fuochi 362(3)

dal 1502 al 1532 per fuochi 188 dal 1616 al 1647 per fuochi 250

Genzano, come quasi tutti i paesi del reame, insorse contro l'eccessiva tassazione ed ebbe non poche agevolazioni; si cancellarono per alcune esazioni ben 165 famiglie.

    Naturalmente erano esclusi dal conteggio i chierici, le vedove, i vecchi di età superiore ai sessant'anni, il giudice a contratti, il notaio e le... meretrici in conformità di quanto la legge aveva disposto.

 

______________________________________________________

(1) Tommaso Andreucci. «Una pagina di Storia Patria».

(2) Mia. Dizionario corografica. Volume IV. biblioteca nazionale di Salerno

(3) Regio Tavolario de Fuseo. 1615.