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Nel
racconto di Severino Gargano, il personaggio principale è Antonio, che si
muove sulla scena degli avvenimenti cui è stato protagonista in quasi
mezzo secolo di vita. L'autore descrive gli anni della fanciullezza di
Antonio e poi quelli della gioventù, sino alla maturità che lo vede
finalmente integrato in una comunità diversa da quella d'origine. La
località ove prende avvio la vicenda è Rovonero, in Basilicata, che il
protagonista lascia allorquando si trasferisce in una città del Nord per
assolvere al servizio militare. Al Nord rimane stabilendosi a Milano, ove
trova un lavoro stabile, prende moglie e mette su casa. Il racconto nella
sua brevità e concisione, privo di fronzoli e ostentazioni stilistiche va
letto tutto d'un fiato. Non
ha pretese letterarie, ma vuole semplicemente essere la testimonianza
della vita "difficile" di un immigrato in una grande metropoli. E'
una storia come moltissime altre fatta di sacrifici, di abnegazione e di
tanta volontà di ben riuscire nella vita. (Tratto
dalla presentazione fatta da Antonio Iosa in Milano, marzo 1981) |
Renza e Renato sono i
maggiori protagonisti del romanzo; legati sin dalle gioie dell'infanzia,
nasce più tardi l'amore e la terribile scoperta che egli si droga. Le
prime cure falliscono e la ragazza ciecamente innamorata, s'accorge di
aspettare un bimbo e si sposa. Da un parto immaturo nasce una bimba che i
medici salvano a fatica. La madre di Renato, Luisa, colta dalla
disperazione, lo aggredisce col pestacarne mentre dorme e poi, con la
sorella Irma, lascia Milano. Egli si fa dimettere dall'ospedale e
trasforma l'appartamento in covo di drogati. Consolida l'amicizia con
Roberta che, prima diventa sua amante e poi viene spinta a prostituirsi e
a rubare, finendo entrambi a S. Vittore. Renza si trasferisce a Castano
Primo e lusingata dalle promesse del marito, lo accoglie in casa. Con
altri adepti vengono sorpresi a rubare e condotti nel carcere di Legnano. |
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La ragazza cambia lavoro e diventa sindacalista; conosce un suo collega, Vittorio, del quale s'innamora. Renato, rimesso in libertà, non si droga più, ma fuma e beve molto, conducendo una vita sregolata e dispendiosa; in un incidente stradale perde tragicamente la vita in viale Fulvio Testi. Una sua amica occasionale, Antonella, s'accorge di aspettare un bimbo da Renato, ma viene a sapere che egli è morto e che Renza si è risposata con Vittorio. La ragazza non vuole abortire; consapevole dei sacrifici cui va incontro, vuole avere il bimbo, a testimonianza di questa grave piaga sociale che coinvolge tante giovani vite. |
Raccolta di poesie con tema predominante sulla cronaca contemporanea, ogni poesia è un breve racconto denso di contenuto. |
Il presente romanzo è la continuazione di "Una finestra sulla vita" e rappresenta un caleidoscopio di episodi di vita quotidiana. Emergono in esso personaggi e storie dei nostri giorni, con tutte le contraddizioni, all'orizzonte del ventesimo secolo. |
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Severino Gargano, affronta, nell’ambito della società contemporanea, il tema “Lampi d’amore e d’umanità” con un romanzo, ampio e vissuto, che annota da una vita di Pierluigi e Annalisa deIla media borghesia milanese, il dipanarsi della quotidianità nella figlia Federica e nella nipote Angelica che incede al matrimonio all'aprirsi dell'anno 2000. Tema fondamentale è il mantenimento dell'aggregazione familiare lanciando un messaggio ai giovani perché apprezzino dalla vita la necessità di mantenersi nel giusto binario della continuità. Musa costante è la poesia della vita che giunge a Severino Gargano dal fascino della natura e dal ricordo dei Suoi genitori che gli hanno posto accanto sei fratelli e sorelle, tutti viventi. E Severino ricorda: "Nacqui a Genzano di Lucania, su un'affascinante collina e quando nel 1952, con una valigia di legno partii, il 7 Maggio, per avventurarmi alla ricerca di lavoro nel Nord. Mio padre si accomiatò da me dicendo "Buona fortuna, figlio mio"; mia madre era ammalata ma per non dispiacermi si era messa male il termometro così che non potessi notare la febbre che la divorava. |
Ho lavorato trentacinque anni all'ATM; ora sono
nonno di due bei maschietti e con mia moglie continuo nella quotidianità
della vita. Scriverò ancora: la natura che mi affascina mi impone di
tanto altro aggiungere alle mie parole sino ad ora pubblicate
all'ingiustizia sociale". "Tratto dalla prefazione del prof. avv Francesco OGLIARI" |
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Con questa nuova raccolta di poesie, pubblicata all'inizio del 2003, Severino GARGANO con inesauribile vena poetica, affronta vari temi, predominante e la cronaca giornaliera, senza mai dimenticare di dedicare alcune delle sue poesie a Genzano di Lucania, suo paese d'origine. |