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Il Romanzo di Monteserico, SOTTO L'ARCO DI EROS di Ettore Lorito

 

Dalla pitonessa

 

    Cessata la festa, mentre in paese e nel castello si dormiva, due donne, scortate dal capo dei «froci», uscirono dalla casa marchesale e scivolarono lungo le deserte vie dell'abitato, fiocamente illuminate dalle poche lampade che il vento non era riuscito a smorzare.

    Il silenzio della notte era rotto solamente dal tintinnio dei bicchieri dell'illuminazione, agitati dal vento, e dall'abbaiare dei cani.

    La pitonessa abitava all'estremità del paese, al pian terreno di una modesta palazzina. La casa aveva due ingressi, uno sulla strada principale, l'altro nel vicoletto che correva parallelo alla detta via.

    Alla porticina, sporgente nel vicoletto, bussò il «froce» e, dopo pochi secondi, i tre clienti eccezionali penetrarono nella misteriosa casa, sulla porta di comunicazione interna dell'oracolo era inchiodata una civetta, che aumentava il senso di mestizia nel cuore dei visitatori, costretti, dalle non poche avversità della vita, a venir qui per consigli e aiuto e dalla Basilicata e dalle regioni limitrofe, Clotilde ebbe dei brividi di terrore in quel triste luogo.

    Donna Raganella, la fattucchiera, sedeva su di una poltrona dorata che stonava, maledettamente, con gli altri modesti mobili esistenti nella capace stanza, era una donna giovanissima e piacente assai, tanto, che molti signori, sapendola in dissidio col marito dedito alla crapula, stringevano, innanzi alla bella fortezza, un assedio accanito e non sempre infruttuoso, ma l'indovina sapeva fare le cose a modo, per cui si dubitò sempre, delle erotiche relazioni attribuitile.

    Godeva, in paese e nei dintorni, una fama leggendaria di maga benefica, la fortuna di questa bruna figlia dei campi, nacque da una circostanza veramente straordinaria, storicamente esatta, verificatasi nei primi anni in cui donna Raganella iniziò la ... professione.

    Una giovane sposa del vicino comune di Acerenza, non riceveva, da più anni, notizie del marito partito pel nuovo continente con alcuni cercatori di oro e si disperava per l'abbandono e per l'assoluta mancanza di mezzi finanziari.

    Un rivenditore ambulante, forse amico intimo o corrispondente di donna Raganella, le consigliò di consultare, al riguardo, la celebre indovina di Genzano e si offrì di accompagnarla, giacché era diretto proprio in detto paese, la fattucchiera, messa al corrente dell'accaduto, aprì e lesse, sottovoce, diverse pagine del famoso libro scritto in lingua spagnola chiamato « rutilio », consultò alcune luride carte da giuoco e poi sentenziò: « Una donna nera tiene legato il cuore di vostro marito, ora rompo l'incanto e, così dicendo, spezzò un cordoncino di seta nera.

    Tornate a casa e tra pochi giorni riceverete notizie dal vostro sposo e, prima della mietitura, lo riabbraccerete, andate, non voglio essere pagata ».

    La povera donna baciò, piangendo, le mani della pitonessa e, con l'animo aperto alle più belle speranze, fece ritorno al suo paese.

    Qualche mese dopo ebbe, infatti, notizie del marito e il dodici giugno riabbracciò l'arricchito sposo, il caso fece rumore, l'indovina venne coperta di ricchi doni... e la fortuna della ditta Raganella fu assicurata in modo definitivo (1).

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(1) Rocco Pompa f u Raffaele.